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Facebook dovrebbe cominciare a pagarti..ecco perchè..?


Ecco un articolo che scrive gqitalia che dovrebbe farci pensare un pochino. Quando dicevamo che non pagheremo mai andando su facebook in realtà loro si fanno i miliardi con i nostri click e non ci danno neanche 1 euro di ricompensa..

Ecco un copia/icolla di quello che riportiamo da questo sito:

Solo nel 2015, in media, ogni utente ha generato profitti per 12,76 dollari l’anno. Un’inezia, ma se moltiplicata per il miliardo e passa di utenti, assume proporzioni pazzesche.

Una delle cose che Mark Zuckerberg ha chiarito fin dall’inizio è che Facebook sarebbe rimasto gratuito per sempre. Sul momento, questa scelta fece storcere il naso ad alcuni investitori che speravano di poter monetizzare il successo mondiale del social network, ma dalle parti di Palo Alto avevano già trovato il modo per portare soldi nelle casse della società: vendere i “profili” dei propri utenti e i loro clic alle aziende che vedevano nel nuovo lato social di internet una vera e propria manna dal cielo. Facebook così è riuscito a rendere redditizio sia internet che i clic da mobile senza offrire nient’altro se non la possibilità di fare rete e di tenersi in contatto con gli amici. A creare i contenuti e l’interesse ci hanno pensato le persone: più condividiamo informazioni su di noi, più rimaniamo sul sito e più il social incassa. A tal punto che viene da chiedersi: ma perché una fetta degli introiti pubblicitari non tocca anche a noi?

Stando ai dati diffusi da eMarketer, un’agenzia specializzata nelle ricerche di mercato, solo nel 2015, ogni utente di Facebook ha generato 12,76 dollari all’anno in pubblicità, con un incremento del 20% rispetto al 2014.

Un bonus di produttività da fare invidia a tante aziende e che sembra destinato ad aumentare anno dopo anno fino ai 17,5 dollari a testa del 2017. Preso singolarmente, questo dato sembra un’inezia, ma, moltiplicato per il miliardo e passa di utenti, assume una dimensione pazzesca.

Ovviamente Facebook non ha intenzione (giustamente) di dare un soldo a nessuno però questa domanda – volutamente provocatoria – comincia a circolare, soprattutto per mettere in guardia sulla quantità di dati personali nelle mani delle grandi compagnie tech.

Ad esempio, è inquietante il fatto che se provi a cercare un albergo su Google, dopo qualche minuto, potrai trovare su Facebook l’inserzione di un sito di viaggi che ti proporrà l’hotel numero uno da scegliere. È il social bellezza!

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