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I casi di celiachia sono più diffusi in quelli che nascono nel periodo estivo.


Colpa del periodo di svezzamento, che coincide con la maggiore diffusione del Rotavirus In Italia, nascere in estate aumenta il rischio di sviluppare la celiachia. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista European Journal of Pediatrics dai ricercatori dell’ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma e dell'Università degli studi di Bari “Aldo Moro”. Secondo gli esperti, la stagione in cui si viene al mondo influenza le possibilità di contrarre la patologia. Durante la ricerca, gli autori hanno analizzato il periodo di nascita di 596 celiaci, pazienti delle unità operative di Epato-Gastro e Nutrizione e di Patologie Epato-Metaboliche del “Bambino Gesù” e di Gastroenterologia dell’Università di Bari. Tutti i partecipanti erano nati tra il 2003 e il 2010. Gli studiosi hanno poi confrontato i loro dati con quelli di 439.990 ragazzini, nati a Roma e a Bari nello stesso periodo. Al termine dell'indagine, gli esperti hanno osservato che un elevato numero di soggetti affetti da celiachia era nato durante i mesi estivi. In particolare, rispetto al 23% del gruppo di riferimento, il 28,2% dei celiaci era venuto al mondo in estate. La causa? Secondo gli studiosi, chi nasce in estate inizia lo svezzamento nel periodo in cui è più diffusa la presenza di un virus, responsabile dello sviluppo della celiachia nelle persone che vi sono predisposte. “Il possibile link tra stagione di nascita e sviluppo di celiachia, in soggetti geneticamente predisposti, potrebbe essere rappresentato dalla concomitanza tra la prima introduzione del glutine (consigliata dai pediatri in genere a 6 mesi di età e quindi tra novembre e gennaio nei nati in estate) con il periodo di maggiore probabilità di esposizione ad infezioni gastrointestinali virali acute da Rotavirus – spiega Antonella Diamanti, che ha coordinato la ricerca -. Si tratta della causa più comune di gastroenterite pediatrica in neonati e bambini al di sotto dei 5 anni e che si manifesta con più frequenza tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. Alcuni studi epidemiologici, infatti, hanno evidenziato che un alto tasso di infezioni da Rotavirus può incrementare il rischio di sviluppare la malattia celiaca in soggetti geneticamente predisposti”. di Nadia Comerci s.p. Fonte Il Sole 24 ore

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